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#myWeekend - Claudio Caser


Le chiavi del Ticino

Da osterie ticinesi a isole esotiche

Come moltiplicare carrozze e come gestire valigie invisibili - di questo ci parla Claudio Caser, che è sempre pronto a fare chilometri per i suoi ospiti.

Per Claudio Caser, esperto concierge, la giornata comincia sempre con un caffè mattutino in hotel. Anche oggi il copione è lo stesso: 20% di lavoro programmato e 80% di improvvisazione. Ogni ospite che si rivolge a lui, gli esprime un desiderio o una richiesta particolari. In men che non si dica, la giornata di Claudio può prendere una piega inaspettata e richiedere tutta la sua capacità di improvvisare per soddisfare i desideri dei suoi ospiti. Da una sigaretta rollata a mano, che Claudio si procura dal personale di cucina che ne tiene nell’armadietto, a un vecchio bidone del latte con 500 rose, o una mucca addobbata in mezzo al giardino dell’hotel per un gruppo di turisti giapponesi - per Claudio nulla è impossibile.

Discrezione e sicurezza contraddistinguono un concierge esperto. Tuttavia, la caratteristica più importante secondo Claudio è: “Gli piace stare con la gente! Il suo obiettivo: trovare la soluzione migliore a desideri straordinari e a situazioni che rappresentino una sfida. La sua arma segreta: la cortesia. È il modo più elegante per calmare un ospite adirato”, ci racconta Claudio con un sorriso. Probabilmente proprio in questo momento gli scorrono davanti agli occhi non pochi ricordi.

Claudio Caser, 57 anni, svolge con molta passione il suo lavoro di concierge presso l'albergo a 5 stelle Hotel Giardino in Ascona, nel salotto soleggiato della Svizzera.

Ospitalità nel sangue

Cresciuto nell’italiano Alto Adige, a Bolzano, Claudio ha da sempre all’attivo due lingue: il tedesco e l’italiano. Alla tenera età di 14 anni Claudio ha avuto il suo primo colloquio di lavoro in un hotel a 4 stelle del Tirolo. Da lì ha cominciato a pulire le finestre e l’argenteria, in pantaloni neri, giacca bianca e farfallino. Al “piccolo”, come lo chiamavano gli altri, piaceva lavorare ed era affascinato dagli ospiti illustri che arrivavano e partivano. Il servizio in camera era la sua mansione preferita, perché gli consentiva di catturare qualche breve immagine delle lussuose suite dell’hotel. Finché il suo entusiasmo fu notato anche dallo chef de réception. Così Claudio ebbe una promozione e poteva consegnare di persona agli ospiti le pregiate chiavi dell’hotel, ai tempi non ancora consapevole del fatto che in futuro due chiavi dorate avrebbero ornato permanentemente la sua giacca.

Il suo obiettivo successivo era la scuola alberghiera. Claudio voleva frequentare quella di Losanna, e così andò in Svizzera senza parlare una parola di francese. Nel periodo di oltre sei mesi in cui stava studiando assiduamente la nuova lingua per l’ammissione, l’allora valuta italiana, la lira, perse enormemente di valore, causandogli un ostacolo finanziario impossibile da superare. E furono proprio le sue conoscenze del tedesco e dell’italiano a venirgli in aiuto, quando si presentò ad un colloquio per un posto di lavoro in Ticino. Presso il datore di lavoro a cui è rimasto fedele fino ad oggi: l’Hotel Giardino di Ascona.

Il Ticino è diventato la sua patria. Senza averlo programmato, oltre 20 anni dopo Claudio è diventato anche cittadino svizzero. Doveva recarsi dal sindaco di Brissago, un suo amico, che voleva assolutamente naturalizzarlo. E questo gli fece le domande più importanti sulla Svizzera e il Consiglio federale. Un gioco da ragazzi per Claudio, che solo pochi giorni prima aveva dato il benvenuto in hotel alla signora Dreifuss ed era stato invitato dal consigliere federale Ogi a Kandersteg.

Di valigie visibili e invisibili

La professione del concierge ha cominciato a ricevere una considerazione sempre maggiore dopo la seconda guerra mondiale. Ai tempi i concierge organizzavano il proseguimento del viaggio nella successiva metropoli europea, proprio come nel film “The Grand Budapest Hotel”. La professione ha però le sue origini in tempi ancora molto antecedenti, e il suo nome deriva dal “Comte des Cierges”, cioè il conte che in un castello era responsabile dell’illuminazione. Un compito che richiedeva molto tempo e molta responsabilità, se si pensa a quanto era grande un tale edificio e quanto fosse rischiosa l’illuminazione con le candele. Il grosso mazzo di chiavi gli apriva tutte le porte. A stretto contatto con tutti gli inquilini dell’hotel, era sempre al corrente su ogni flirt.

Ed è così anche oggi: Claudio conosce parecchi dettagli privati della vita dei suoi ospiti. All’arrivo, portano sempre anche delle “valigie invisibili”, come Claudio chiama le storie delicate o i fardelli della quotidianità, che vanno trattati con grande discrezione. “Quando ci si occupa delle loro richieste, bisogna fare attenzione a non lasciarsi coinvolgere troppo” Claudio l’ha imparato con il tempo. Perché, alla fine, il concierge non è uno psicologo, dice Claudio ridendo. Non sarebbe in grado di salvare nessun matrimonio o azienda dal fallimento. Naturalmente è emozionante essere invitato da un ospite a soggiornare nella sua villa a Saint Tropez o a girare sulle sue auto di lusso. Ma è importante sapere qual è il proprio posto - dietro il bancone, sempre presente quando l’ospite ha bisogno di lui, sempre impegnato al fine di rendere più bello il suo soggiorno in hotel.

Più bello è il posto, più stravagante è il desiderio

Claudio conosce il Ticino come le sue tasche. Mentre ci rechiamo nei suoi luoghi preferiti, ha una storia da raccontare su ognuno di essi. All’Osteria Borei gli ospiti arrivano a volte addirittura in elicottero per gustarsi il risotto a pranzo, la cui ricetta segreta viene tramandata da tre generazioni. Nel libro degli ospiti dell’Osteria sono registrate tutte queste visite straordinarie. Una volta Claudio ha accompagnato l’ereditiera di un’azienda di gioielli che voleva salire le curve strette per arrivare all’Osteria con la sua Ford Thunderbird, con il risultato che per poco la macchina non si è rotta per surriscaldamento al motore. Dopo troppo vino e troppa grappa, Claudio ha dovuto alla fine organizzare il rientro in altro modo e la bella auto ha avuto il privilegio di godere della incantevole vista sul Lago Maggiore per una notte.

Claudio ricorda con molto piacere una delle ospiti fisse dell’hotel. Tutti ad Ascona e Locarno conoscono la signora che torna spesso in hotel per trascorrervi dei lunghi soggiorni. Con il tempo Claudio era quasi rimasto a corto di idee su cosa potesse ancora organizzare per lei. E così un giorno le propose su due piedi di andare a confessarsi presso il parroco alla Madonna del Sasso, meta di pellegrinaggio con monastero e una vista meravigliosa su tutta Locarno. Quando però, nel tardo pomeriggio, la signora non era ancora tornata, Claudio cominciò a preoccuparsi e chiamò il parroco. Cessato allarme: Dopo aver visitato la biblioteca privata, che abbiamo potuto visitare anche noi oggi, aveva scoperto la cantina e placato la sete insieme al parroco con diversi bicchierini di vino. Questa storia è la perfetta dimostrazione che i consigli per le escursioni di Claudio esercitano una certa forza di attrazione. Ancora una?

Il maestoso matrimonio di Ronco è il miglior esempio che la parola “impossibile” non esiste nel vocabolario di Claudio. Un matrimonio che si presentava all’inizio facile da organizzare, ma che ha preso poi una piega diversa. Una telefonata del padre della sposa presentò a Claudio un nuovo desiderio: Invece di andare alla chiesa di Ronco in macchina, avrebbe gradito delle carrozze per tutti gli invitati alle nozze. Claudio, da perfetto concierge, rispose in modo gentile e confermò al signore che poteva essere fattibile, seppur del tutto consapevole che in Ticino c’era solo una carrozza. Come avrebbe fatto a moltiplicarla? Comunque, una carrozza era già meglio di niente, e così chiamò il cocchiere. E da lì, una cosa tirò l’altra. Alla fine, alla festa di matrimonio, c’erano 25 carrozze decorate sull’area dell’ex aeroporto di Ascona. Le carrozze e i cavalli vennero trasportati in Ticino da tutta la Svizzera con dei vagoni da circo. Scortate dalla polizia, le carrozze percorsero le serpentine fino a Ronco, dove tutto il paese era in trepidante attesa e dove erano già arrivate diverse reti televisive.

Anche, ma non solo, in relazione a questo matrimonio: Claudio ripensa sempre con piacere ai tanti ospiti che sono già entrati e usciti dalle porte dell’Hotel Giardino. Molti dei quali vi hanno lasciato qualcosa: altre storie degne di essere raccontate.

Un albero tutto suo sulle Isole di Brissago

In passato scorrazzava sul lago con una barca con la chiglia in legno di colore rosa accesso, l’Aphrodite, oggi salpa dal porto sulle acque blu intenso del Lago Maggiore con una motonave nera moderna. In mezzo al lago ci sono due piccole isole che, a seconda della prospettiva, sembrano essere una sola. In barca, Claudio e il nostro skipper Claude, un esperto navigatore del Lago Maggiore, mi parlano dei vecchi tempi. Come si sono evolute Ascona e Locarno, dove abitava chi e come sono cambiate le due isole nel corso degli ultimi cento anni. In passato, Claudio portava gli ospiti sull’isola con la sua vecchia “petroliera” e li viziava con squisiti menù sulla barca. Quando passava il traghetto, bisognava evitare abilmente le onde, per non far cadere dal tavolo tutte le stoviglie. Erano uscite in barca avventurose, di cui ancora oggi gli ospiti dell’hotel parlano nella lobby. Se il motore li piantava in asso, cosa che succedeva piuttosto spesso, allora la grappa era particolarmente buona e aiutava a passare il tempo fino a che non arrivava qualcuno in loro aiuto.

Per Claudio le Isole di Brissago sono qualcosa di molto speciale. Le due isole si vedono bene dai suoi luoghi preferiti in Ticino e dalla sua casetta sopra Brissago, direttamente alla frontiera con l’Italia. Ci sono tantissime storie che lo legano a queste due oasi di verde, che durante la seconda guerra mondiale sono state persino sede di una fabbrica di polvere da sparo. Una di queste storie parla di un matrimonio indimenticabile: Come concierge, Claudio ha organizzato già molti matrimoni – uno dei quali sul vecchio piroscafo a ruote “Piemonte” con sosta davanti alle isole. Poiché gli sposi non avevano trovato nessun cerimoniere di loro gradimento tra quelli proposti, la madre dello sposo suggerì su due piedi che fosse Claudio a celebrare le nozze, in quanto sicuramente il più adatto a farlo. E fu così che Claudio unì in matrimonio i due giovani sul piroscafo elegantemente illuminato davanti a tutti gli invitati alle nozze. Nel suo discorso raccontò della Baronessa Antoinette de Saint-Léger, che aveva animato per tanto tempo le isole, e riuscì perfettamente a infondere negli ospiti lo spirito delle due isole, che hanno tanto da insegnare con la loro esistenza in comune.

Le Isole di Brissago sono famose per i loro giardini esotici. Vi si possono ammirare piante provenienti da tutto il mondo. E una di queste grazie a Claudio. Una volta aveva comprato un sacco pieno di legna per il camino. Svuotandolo, caddero dal sacco anche due chicchi di caffè. Claudio li ha subito piantati scrupolosamente e coltivati premurosamente. E, guarda un po’, ne è cresciuto un grosso albero da caffè. Diventato ad un certo punto troppo grande e dall’odore troppo intenso per il suo appartamento, Claudio lo offrì ad un giardiniere delle Isole di Brissago e così venne spedito in barca sulle isole. Mentre attracchiamo sull’isola, siamo curiosi di vedere se l'albero “caffè arabica” c’è ancora. Ed eccolo proprio là, ad accendere nel volto di Claudio un largo sorriso.

La rete di classe

“I concierge sono gli inventori del networking”, afferma Claudio con una risata. Solo così si riesce a svolgere questo lavoro e a rendere possibile l’impossibile. Claudio ha contatti con diverse gioiellerie, boutique e negozi di fiori della regione, che può chiamare a qualsiasi ora del giorno o della notte. Potrebbe capitare per esempio, che un ospite disperato rischi quasi di dimenticare il trentesimo anniversario di matrimonio. E allora bisogna organizzare da un giorno all’altro il regalo perfetto per l’occasione. Che si tratti di regali, di oggetti dimenticati o di medicinali: grazie ai suoi contatti, tutto è possibile. Per questo sono così vari: dal parroco, al commerciante di verdura, fino alla società di spedizioni. L’atteggiamento di Claudio, quando qualcuno lo aiuta a soddisfare la richiesta di un ospite: “Parto sempre dal presupposto che prima o poi potrò ricambiare, in un modo o nell’altro.” Onestà e affidabilità sono sempre fondamentali - ed è così che si mantiene la buona reputazione di cui Claudio gode in Ticino.

L’impegno e la gioia di Claudio nello svolgere il suo lavoro hanno già destato entusiasmo in molti dei suoi ospiti. E fu così che una delle ospiti fisse, una signora di una certa età di Istanbul, gli consigliò di candidarsi presso l’associazione Chiavi d’Oro. Aveva infatti notato che Claudio non indossava sul risvolto le due chiavi dorate disposte a croce, come tutti gli altri membri della rete più importante dei concierge degli hotel di lusso. La signora si occupò subito della cosa e parlò del giovane candidato al Signor Ostertag del “Baur au Lac” di Zurigo. Claudio dovette recarsi a Zurigo dove lo aspettavano i membri dell’associazione per squadrarlo da capo a piedi. Oggi sono amici molto stretti, ma l’inizio non è stato affatto facile: Alcuni ospiti si presentarono al Giardino con il compito di mettere alla prova il giovane candidato. Claudio diede prova di sé e venne accettato nell’associazione come uno dei 140 membri svizzeri. Poco tempo dopo, in qualità di quarto presidente, rappresentava la Svizzera nell’associazione internazionale che conta 4000 membri.

Le Chiavi d’Oro è un’associazione che trae enorme beneficio dalla rete esistente tra i soci e per questo coltiva un rapporto così familiare. Ci si aiuta sempre a vicenda, per esempio se si cerca una borsetta di Gucci che sembra essere introvabile, ma un concierge di New York sa dove la si può scovare e quest'ultimo la spedirà infine in Svizzera. L’élite del personale di servizio può sempre fare affidamento sui suoi partner. Quando si tratta di mobilità, per esempio, Hertz è sempre disponibile e aiuta in ogni occasione per soddisfare i desideri più esclusivi degli ospiti. A parte le carrozze a cavallo, Hertz offre davvero tutto quello che gli ospiti possono desiderare.

Grazie all’associazione Chiavi d’Oro, Claudio ha visto il mondo da una prospettiva esclusiva. E così ha raccolto una serie di esperienze, una più eccezionale dell’altra: come ad esempio il volo in elicottero sulle cascate del Niagara, la passerella sul tappeto rosso del Parlamento di Budapest, la salita nella stazione privilegiata dell’ascensore nel Burj Khalifa di Dubai, la passeggiata alla Casa Bianca o l’udienza del papa.

Se la vita ti regala dei limoni, fanne una limonata

Quando Claudio non è nella sua casetta a cucinarsi la polenta nella pentola di rame o ad accudire la sua salvia, allora è in giro per il mondo. Viaggiare è il suo doping e l’elisir di lunga vita per il suo lavoro. Perché riesce a farlo bene solo andando di persona in esplorazione e continuando a tessere la sua rete. Solo così può consigliare escursioni ai suoi ospiti o procurar loro l’accesso ai luoghi più esclusivi.

Quando è in viaggio, Claudio apprezza con piacere l’offerta di Hertz e, ogni tanto fa anche un giro in più con la macchina a noleggio. Le deviazioni sono la cosa più bella, dice Claudio con un lampo negli occhi e racconta delle sue avventure con la macchina o a piedi. Nelle città preferisce lasciare il cellulare in tasca e partire semplicemente a piedi, orientandosi con l’ambiente circostante, così ne scopre gli angoli più affascinanti. La città dove Claudio preferisce perdersi è Venezia. “Ai giorni nostri abbiamo disimparato qualcosa di decisivo”, afferma Claudio: “chiedere agli altri! Ci orientiamo usando diverse App o guide e siamo così concentrati sul nostro cellulare da dimenticare che potremmo rivolgerci a qualcuno per chiedere”.

Anche su questo, naturalmente, Claudio ha un aneddoto: Era in giro con lo scooter insieme ad un suo amico concierge a sud di Napoli, quando decisero di allungare la strada per raggiungere un’altura. Lungo il percorso incontrarono una persona del posto che li invitò a bere qualcosa. Così i due concierge si gustarono due divine granite al limone fatte con limoni di Sorrento appena spremuti. Mentre sorseggiavano la rinfrescante granita cominciarono a chiacchierare insieme e scoprirono che il vecchio signore era un barman che aveva preparato drink nei maggiori palazzi d’Europa. Che valga la pena allungare la strada e che nell’essere in giro risieda il senso delle cose, Claudio ce lo ha dimostrato chiaramente una volta di più con questa e le tante altre storie che ha condiviso con noi.


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Il Ticino

Il Ticino è la porta verso il sud. Sa conquistare con il suo fascino e stregare con il suo lifestyle e la sua lingua italiana. Destinazioni turistiche come Ascona o Lugano profumano di Mediterraneo e il clima mite rende il Ticino una meta di viaggio amata non solo dagli ospiti svizzeri. Ma le Alpi sono sempre a due passi: la splendida natura selvaggia delle valli laterali ticinesi (come ad esempio la Valle Maggia o Centovalli) offre numerose opportunità di fare gite, escursioni e giri in bicicletta. E per finire il Ticino vanta anche dei beni patrimonio dell’umanità: i «Tre Castelli», tre fortezze medievali, sono il simbolo di Bellinzona, capitale del Ticino, e dal 2000 sono iscritti al patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO.


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